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Cosa rischio davvero se guardo una partita di calcio in streaming pirata?

Che succede se si guardano le partite in streaming pirata? Lo streaming pirata esiste da moltissimo tempo, ancor prima della nascita di piattaforme come Netflix, Disney + e simili. Negli ultimi anni lo streaming di contenuti video si è evoluto passando anche allo streaming in diretta, producendo quindi dei danni a tutte quelle realtà che trasmettono in esclusiva eventi sportivi, primo su tutti DAZN detentore dei diritti del campionato di Serie A italiano.

In questo post vediamo facciamo qualche distinzione, vedremo cosa succede e quali sono i rischi per usa piattaforme illegali per lo streaming delle partite di calcio.

Ma è legale vedere le partite in streaming?

Prima di rispondere a questa domanda occorre fare una precisazione. Lo streaming di per sé non è un atto illegale, si tratta solamente di un metodo con il quale si accede alla trasmissione di contenuti audiovisivi. Per questo quando è autorizzato, o utilizzato da chi detiene i diritti è assolutamente legale.

I problemi arrivano quando viene trasmesso un contenuto riservato.

Nel caso specifico delle partite di calcio in streaming bisogna evidenziare due diverse situazioni: quella della persona che si limita ad utilizzare il servizio guardando appunto il contenuto offerto e quella del titolare del sito streaming. Se non si hanno le licenze per trasmettere i contenuti che vengono offerti si presenta questa situazione:

  • a livello legale l’utente che si limita a guardare il video non commette alcun illecito;
  • chi offre il servizio commette un reato.

In particolare la legge dice che la diffusione illegale e a scopo di lucro di contenuti per i quali non si posseggono i diritti (e per le partite li ha solo DAZN) si rischiano da sei mesi a tre anni di carcere e una multa da 2.582 a 15.493 euro. Se invece la diffusione illegale non ha scopo di lucro non si rischia la galera ma solamente una multa che può variare da 50 a 2000 euro.

Nuova legge anti pirateria

Diciamo quindi che fino ad ora, almeno per l’utente che accede alla visione delle partite in streaming pirata, non ci sono conseguenze. Sembra però che nei prossimi mesi le cose cambieranno. Una nuova legge è stata approvata alla Camera e riguarderà, oltre alle partite, anche film, serie tv, show, libri, insomma tutte le opere soggette a copyright. La norma conferirà all’AGCOM il potere di bloccare uno streaming prima che sia attivo (o al massimo a 30 minuti dalla partenza), facendo scattare un provvedimento immediato.

Potrà quindi essere richiesto il blocco DNS o IP che consente l’accesso al contenuto illecito, sempre l’AGCOM potrà richiedere la rimozione dai server che conservano il file (o trasmettono live) e la rimozione dai motori di ricerca. Insomma sarà più difficile trovare la strada per arrivare allo streaming pirata, soprattutto agli eventi sportivi live dove ci sono grandi interessi economici.

Le sanzioni

Come già anticipato le sanzioni dovrebbero riguardare solamente i titolari dei siti streaming illegali, ma la nuova legge porterà delle variazioni anche sotto questo aspetto. Chi fa gravi violazioni per quanto riguarda ad esempio il numero di opere o per chi è recidivo, rischia una multa di 5mila euro assieme alla confisca di hard disk e computer.
Precisiamo che per gli utenti finali non è mai previsto il carcere, ad eccezione di chi utilizza l’ormai famoso sistema pirata per lo streaming chiamato “pezzotto” (un decoder pirata attraverso il quale vengono trasmessi contenuti online in modo illegale).

Ad esempio nel 2017 un utente è stato condannato a 2 mesi di carcere e a pagare una multa da 2000 euro per l’utilizzo del “pezzotto”.

La nuova legge entrerà in vigore a breve, non è strano pensare che avrà un impatto già sul campionato di calcio 2023/2024. Vedremo cosa succederà e se le autorità andranno veramente a colpire gli utenti finali o si concentreranno solamente su chi possiede le piattaforme per lo streaming illegale. Comunque nel dubbio noi consigliamo di scegliere sempre soluzioni legali.

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