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Oppenheimer, cose da sapere prima di vedere il film

Cose da sapere prima di vedere il film Oppenheimer. L’ultimo film di Christopher Nolan è finalmente giunto in sala. C’è chi parla già di una futura candidatura all’Oscar, quel che sappiamo con certezza è che Nolan fa sempre film di un certo calibro e sa come conquistare un’ampia fetta di pubblico. Nolan è anche un perfezionista e il regista di grandi capolavori come Memento, Inception e Interstellar. Se il cinema è la vostra passione, seguite UpGo Plus anche su Telegram da qui.

Con Hoppenheimer Nolan si è voluto cimentare con un pezzo di storia che ha stravolto intere generazioni, la nascita del nucleare nel mondo durante la seconda guerra mondiale. Sembrerebbe che anche questa volta così come fu per Memento si sia attenuto alla veridicità dei fatti, per questo è bene conoscere meglio la tematica trattata, in modo da poter apprezzare maggiormente il film.

Il Progetto Manhattan

Nel cuore del XX secolo, mentre il mondo era immerso nel caos della Seconda Guerra Mondiale, un gruppo selezionato di scienziati si riuniva in segreto in diverse località degli Stati Uniti. Il loro obiettivo? Creare l’arma più potente mai vista prima: la bomba atomica. Questa operazione clandestina era conosciuta come il Progetto Manhattan.

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Le origini del Progetto Manhattan risalgono agli inizi degli anni ’30, quando gli scienziati scoprirono la fissionabilità dell’atomo. Questa scoperta rivoluzionaria suggeriva la possibilità di liberare enormi quantità di energia da piccole quantità di materia, aprendo la porta alla creazione di armi di distruzione di massa. Con la crescente minaccia del Terzo Reich e le voci di un progetto nucleare nazista, gli Stati Uniti decisero di intraprendere una corsa contro il tempo per sviluppare la propria arma atomica.

Il governo americano, riconoscendo l’importanza strategica di tale arma, investì risorse significative nel progetto. Laboratori segreti furono istituiti in diverse località, tra cui Los Alamos nel Nuovo Messico, Oak Ridge nel Tennessee e Hanford nello stato di Washington. A capo di questo sforzo colossale fu posto J. Robert Oppenheimer, un fisico teorico di fama mondiale.

Il Progetto Manhattan divenne un crogiolo di menti brillanti. Scienziati di fama come Richard Feynman, Enrico Fermi e Niels Bohr collaborarono, superando sfide tecniche e dilemmi etici. La pressione era palpabile, poiché ogni giorno di ritardo poteva significare un vantaggio per i nemici.

Il 16 luglio 1945, il mondo cambiò per sempre. Nel deserto del Nuovo Messico, la prima bomba atomica fu testata con successo, producendo un’esplosione che illuminò il cielo notturno come mille soli. Meno di un mese dopo, le bombe atomiche furono sganciate su Hiroshima e Nagasaki, portando alla resa del Giappone e alla fine della Seconda Guerra Mondiale.

Tuttavia, le implicazioni del Progetto Manhattan andavano ben oltre la fine della guerra. L’era nucleare era iniziata, e con essa vennero nuove sfide, nuove paure e una nuova corsa agli armamenti che avrebbe definito la politica globale per decenni a venire.

In conclusione, il Progetto Manhattan non fu solo un esperimento scientifico; fu un punto di svolta nella storia umana, un momento in cui l’ingegno umano e la determinazione si scontrarono con le responsabilità morali e le potenziali conseguenze della scienza senza limiti.

Il ruolo di Oppenheimer nel Progetto Manhattan

Oppenheimer fu una figura centrale nel Progetto Manhattan, l’ambizioso e segreto progetto americano per lo sviluppo della bomba atomica durante la Seconda Guerra Mondiale. La sua leadership e la sua visione furono fondamentali per guidare un team di scienziati attraverso sfide tecniche e dilemmi etici. L’ombra di Hiroshima e Nagasaki, le città giapponesi devastate dalle bombe atomiche, pesava sulle sue spalle, e la corsa agli armamenti nucleari durante la Guerra Fredda ne fu una diretta conseguenza.

Gli autori del film hanno fatto ricerche meticolose per garantire che la trama rispecchiasse gli eventi reali. La pellicola non si limita a raccontare la creazione della bomba, ma si addentra anche nei tormenti interiori di Oppenheimer, mettendo in luce i dilemmi morali che lo affliggevano. Dopo aver terminato il progetto Manhattan e dopo la seconda guerra mondiale, lo scienziato in realtà investì il suo tempo in discorsi sulla tutela e la protezione dal rischio del nucleare. Consapevole della potenza di simili armi Oppenheimer cercò per tutto il resto della sua vita di porre un freno, di rallentare la spasmodica corsa alle armi. Fino agli anni 50 è stato un uomo che ha goduto di una notevole popolarità, i suoi discorsi venivano trasmessi dalle radio, e vi furono lunghi discorsi e dibattiti tra intellettuali e comunità scientifiche.

Nel 1953, ricevette un documento militare che metteva in dubbio la sua lealtà, imputandogli legami con i comunisti, ritardi nella selezione di agenti sovietici e resistenza alla realizzazione della bomba all’idrogeno. L’anno seguente, dopo un’analisi dettagliata, fu esonerato dalle accuse di tradimento, ma gli fu negato l’accesso ai dati riservati dell’esercito. A seguito di ciò, il suo ruolo di esperto presso la Commissione dell’Energia Atomica Americana terminò.

In un’epoca in cui la distinzione tra fatti e finzione è sempre più sfumata, è rassicurante sapere che ci sono ancora film che cercano di rimanere fedeli alla storia. E mentre il mondo riflette sulle implicazioni dell’energia nucleare e sul suo impatto sulla società, la storia di Oppenheimer ci ricorda le responsabilità che accompagnano il potere della scienza.

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